Ogni due anni, nel paesino che precede Chamonix nella valle francese sulla quale torreggia la catena del Monte Bianco, si tiene un incontro tra fisici teorici e sperimentali dal formato particolare. Per quasi tre settimane, in due sessioni di 10 giorni l'una, i partecipanti al Workshop di Les Houches, discutono, calcolano, simulano, producono grafici e cifre, e provano a immaginare come fare avanzare la fisica delle particelle delle alte energie.
Non è una vera e propria conferenza: se si escludono le presentazioni introduttive del primo giorno, nel resto del periodo si lavora per davvero. Per un fisico sperimentale è un'esperienza particolarmente interessante: la maggior parte dei partecipanti sono infatti teorici, e confrontarsi in diretta con i colleghi "calcolatori" è molto arricchente.
Il workshop non si tiene in un albergo tradizionale, ma in una struttura diffusa di proprietà dell'Università di Grenoble, formata da una decina di chalet in mezzo al bosco con una decina di stanze ognuno, e da un edificio centrale con sale riunioni e una biblioteca. Per molti versi, sembra di essere in colonia, o, come faceva notare un collega americano del MIT, sembra di essere tornati ai tempi dell'università.
Per partecipare è necessario proporre la propria candidatura e passare una selezione: i posti sono limitati, ed essere in pochi, non è solo una necessità logistica, ma anche un prerequisito importante per il buon funzionamento del workshop. In altre parole permette quello che chiamiamo "lo spirito di Les Houches". Io ho la fortuna di far parte del comitato di organizzazione, il che mi garantisce un posto privilegiato!
Nelle pause, la vista mozzafiato dallo spiazzo dell'edificio centrale, quello dove si trova l'auditorium e le sale riunione, è questa:
che diventa così al tramonto:
Molto tardi alla sera, finite le discussioni e i conti, ci si riunisce nel baretto del ristorante, per giocare a ping-pong, a calcetto, o per suonare e cantare. Può succedere così che, l'ultima sera della prima sessione dedicata al Modello Standard e al bosone di Higgs, si componga una canzone da lasciare come sfida ai partecipanti della seconda sessione, dedicata ai modelli di fisica al di là del Modello Standard. La qualità è quella che è, ma è stata una composizione quasi in diretta: "it's all about the Higgs!" 🙂
Because you know it's all about that Higgs,
'Bout that Higgs, no SUSY
It's all about that Higgs, 'bout that Higgs, no SUSY
It's all about that Higgs, 'bout that Higgs, no SUSY
It's all about that Higgs, 'bout that Higgs
Higgs Higgs HiggsYeah it's pretty clear, there ain't no BSM
But we can fake it, fake it and we can give it them
I got that boson ' that all the theorists chase
Got all the right bumps in all the right places
I see the theorists working ' on that EFT
We know that shit ain't real
So don't you give it me
If you got beauty beauty just raise 'em up
'Cause every inch of you is perfect
From the bottom to the topYeah, my momma she told me you gotta cut on pt
Cause elsewise you'll see things detectors just cannot see
There won't be no supersymmetric discovery
cause if that's what you're into
you'll be swamped by QCD
beppe dice
Atmosfera Big Bang Theory...
Marco dice
... con circa la stessa percentuale di donne 😉
Michelangelo Serra dice
Compratevi un Kazoo! 😀
roelloaded dice
Troppo forti! Per alcune cose le donne non servono 😉
Marco dice
@reilloaded: non potrei essere più contrario! (E non pensi di essere un po' sessista?)
oriella dice
Tu quale sei?
Marco dice
Indovina, indovina! (Suggerimento: indossavo una maglietta rossa)
Zorapide dice
Accordi?
O c'è il copyright!?
Marco dice
Il pezzo è uno spoof di questo:
(un giretto semplice semplice su LA/SI-/MI)
Nicola dice
Ahahah splendidamente nerd
Luca dice
Qui da me si studia per la maturità con It's all about that Higgs in sottofondo e con la testa da un'altra parte: https://teoriadelniente.wordpress.com/2015/06/15/maturita-davvero/
Buon lavoro Marco!
ClaudioE dice
immagina se i primi risultati delle collisioni a 13 TeV rilevassero proprio delle sparticelle :D, "it's all About the SUSY, 'bout the SUSY, oh mother"